PRESENTAZIONE DELLA COOPERATIVA
La Cooperativa Sociale “La Strada” Onlus è stata costituita nel febbraio 1985 da un gruppo di giovani volontari dell’Associazione Comunità Emmanuel con l’obiettivo di realizzare sul territorio attività di prevenzione primaria e secondaria del disagio minorile e giovanile, nella convinzione che non è sufficiente lavorare sui bisogni emergenti, ma è anche necessario operare per eliminare o ridurre le cause che li generano, sostenendo ed incoraggiando attività alternative alle politiche sociali predominanti, basate essenzialmente su interventi “riabilitativi” e “riparatori”.
La prevenzione, nello specifico della cooperativa, assume il significato di intervenire a favore dei bambini e bambine, ragazzi e ragazze, preadolescenti adolescenti e giovani, con l’obiettivo di: sostenere, sollecitare, animare le risorse, incrementare il protagonismo e l’emancipazione delle diverse soggettività, operare nei contesti della “normalità”, sulla generalità della popolazione minorile e giovanile, non solo sui soggetti problematici e sui loro bisogni, ma anche, e soprattutto, su coloro che intervengono nei processi educativi (famiglia, scuola, parrocchia, quartiere, ecc.);
provocare e stabilire relazioni significative per migliorare la qualità dell’esistenza, stimolando i ragazzi ad elaborare un personale progetto di vita;
elaborare progetti psicopedagogici mirati, accompagnando e sostenendo i ragazzi nella rielaborazione della loro identità;
far sì che le principali agenzie di socializzazione sviluppino, al loro interno, condizioni che favoriscano la crescita, la maturazione individuale, l’educazione al rispetto di sé e degli altri.
La Cooperativa ha iniziato ad operare di fatto nel 1987, in convenzione con il Comune di Lecce, per la gestione di un Centro di Interesse per Minori a rischio dei quartieri Rudiae e Ferrovia.
Dopo questa esperienza e grazie al D.P.R. 309/90 e alla legge 216/91, che hanno comportato una svolta decisiva nelle politiche sociali, la cooperativa inizia a collaborare con alcuni Comuni della Provincia di Lecce, per la progettazione e gestione dei Centri Ascolto e Orientamento per le tossicodipendenze e Centri d’Interesse per minori a rischio di devianza.
Mirando a mettere in moto un processo di cambiamento culturale e per rispondere in modo adeguato ai bisogni del territorio, accanto a questi servizi, nel corso di questi anni, la cooperativa ha iniziato a diversificare gli interventi, realizzando:
1) Interventi di assistenza educativa domiciliare a favore di minori e famiglie in situazione di disagio psico-sociale;
2) Asilo nido;
3) Interventi Psico-Pedagocici.1) Il servizio di assistenza educativa domiciliare per minori e famiglie in situazione di disagio psico-sociale parte dal presupposto che la famiglia, se supportata da una rete di servizi sociali integrati, è l’ambito più idoneo a risolvere i problemi che pur genera al suo interno. Gli interventi di Educativa Domiciliare, condotti da educatori supportati e coordinati da un’assistente sociale ed in stretta collaborazione con i servizi sociali del territorio (Servizi Sociali Comunali e/o Consultori Familiari), intervengono in maniera prioritaria sull’intreccio relazionale affettivo primario, che sostiene la crescita dei bambini e lo sviluppo degli adolescenti, quindi supportano i genitori nelle fasi più critiche del loro ruolo e aiutano il minore a stare bene nella sua famiglia e, contestualmente, a stare bene in tutti gli altri contesti in cui si svolge la sua vita di relazione (scuola, quartiere, centri ricreativi, ecc.). Gli interventi di educativa domiciliare si sviluppano a partire da un’attività di ascolto e di consulenza alla famiglia per arrivare alla predisposizione di percorsi educativi personalizzati e adatti alla situazione contingente del nucleo familiare, aventi come finalità la promozione di un processo di cambiamento reale della famiglia alla quale il minore appartiene. In generale gli obiettivi perseguiti, attraverso siffatti interventi, sono:
– offrire sostegno alla genitorialità in situazioni di conflittualità e disagio;
– fornire alle famiglie supporto nella funzione educativa per evitare situazioni di devianza;
– accompagnare i minori nelle relazioni con i coetanei, fornendo supporti alla socializzazione;
– favorire l’integrazione scolastica con riferimento al sostegno scolastico curricolare ed al superamento di eventuali forme di emarginazione.2) Il servizio Asilo nido: una delle finalità prioritarie che si perseguono nella gestione di asili nido è il progressivo e graduale raggiungimento di livelli ottimali se non eccellenti di diversificazione dell’offerta, di elasticità dell’organizzazione e di flessibilità delle risposte in funzione dei bisogni dei bambini, con attenzione particolare ai bambini con disabilità psicofisica, e dei loro genitori, per un adeguamento puntuale e significativo alle istanze dei “sistemi relazionali” coinvolti.
Le finalità ulteriori che caratterizzano e specificano la qualità dei servizi offerti comprendono:
– riconoscere che il bambino è una persona, con una specifica “soggettività”, portatrice di diritti fondamentali che comprendono anche l’identità di cittadino;
– provvedere alla costruzione di contesti affettivo/relazionali capaci congruamente di pro-muovere l’espressione delle potenzialità e delle risorse/capacità soggettive;
– creare un luogo che sia espressione di cultura e che contribuisca a costruire cultura per e del bambino/a;
– instaurare una fitta rete di relazioni tra bambini, tra adulti e bambini, tra Istituzioni e tra professionalità diverse nell’ottica del gruppo che valorizzi ciascun singolo come patrimonio di tutti;
– definire le linee di fondo cui devono improntarsi i progetti pedagogici dei servizi offerti, così da far risultare chiaro il quadro sia pur complesso in cui si trova ad agire il personale educativo e con cui vengono ad impattarsi i genitori che fanno la scelta del nido.3) Interventi psico-pedagogici nelle scuole, attraverso incontri con il “gruppo classe”, i docenti ed i genitori con l’obiettivo di offrire:
– ai ragazzi momenti di riflessione sulle dinamiche interattive diadiche e di gruppo, per stimolare un atteggiamento più critico di fronte a qualsiasi esperienza relazionale;
– ai docenti strumenti di lettura psicosociale del disagio minorile e giovanile e della devianza, permettendo un effettivo miglioramento della qualità dei rapporti tra generazioni differenti;
– ai genitori strumenti che permettano un diverso approccio con le problematiche tipiche del rapporto genitori/figli, rafforzando l’identità dei ruoli nell’ambito della famiglia.